L’Arte come ponte tra Italia e Cina
In occasione del 50° anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia, nonché dell’anno culturale e turistico sino-italiano, al fine di promuovere gli scambi culturali tra i due paesi, il Centro Sino italiano di design gestito dal Dobe Group ha organizzato una serie di mostre da tenere on-line, a causa dell’emergenza Covid.
A curare questa serie di mostre online, il Centro ha invitato Vittorio Guidi, direttore nonché responsabile del Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi (LU), autentico tempio della cultura dove si sono svolte oltre 160 mostre d’arte contemporanea e numerose manifestazioni legate alla musica o alla poesia.
Figlio del Maestro Ugo Guidi, Vittorio, che vive nel mondo dell’arte fin dall’infanzia, nel corso degli anni ha conosciuto e frequentato artisti di fama internazionale ed ha organizzato e curato tantissimi eventi.
La Mostra d’Arte, la quarta tra quelle in programma, è intitolata “Pensieri Multipli”, vede il coinvolgimento di tre artisti apuani: Mario Cobàs (Mario Carchini), Clara Mallegni e Monica Michelotti ed è un’ importante mostra online che coinvolge Shanghai e Firenze.
La mostra Pensieri Multipli
Inaugurata il 18 dicembre 2020, organizzata in collaborazione con: Comune di Firenze; Quartiere 4 Comune di Firenze, Shanghai Florence Sino Italian Design Exchange Center; DoBe for Creative; Museo Ugo Guidi; Shanghai International Culture Association; Shanghai Promotion Center for City Design, si protrae fino al 17 Gennaio 2021.
Le opere che si possono ammirare, certo non esaustive della produzione degli artisti, sono comunque significative del loro percorso, sicuramente interessanti e rese più fruibili dalle didascalie e dalle interviste, in cinese, italiano ed inglese, che le accompagnano.
Mario Cobàs (Mario Carchini), Clara Mallegni e Monica Michelotti, infatti, pur diversissimi per percorso identitario e produzione artistica, hanno offerto al pubblico una panoramica di opere che vale la pena di ammirare e che ne rivelano la cifra distintiva.
Videoclip di Pensieri Multipli
Gli artisti di Pensieri Multipli
Mario Carchini Cobàs
Mario Carchini Cobàs è un artista carrarino dotato di carisma e creatività che ama la sperimentazione e, nel corso degli anni, ha trovato la sua personalissima chiave espressiva ed ha ridotto all’essenziale il segno, caricandolo, nello stesso tempo, di un’intensa valenza espositiva ed emozionale.
Lavorando prevalentemente su una ricerca pittorica, fotografica e video al centro della quale ci sono problemi di frammentazione e rielaborazione dell’immagine, riferita all’analisi dell’inconscio attraverso i sogni, egli ha analizzato il rapporto tra uomo e uomo e uomo e natura, alla ricerca di quel delicato equilibrio tra il sé e l’altro da sé che solo può garantire armonia e bellezza.
Nel suo interessante percorso artistico, Cobàs ha privilegiato il momento della progettazione delle opere stesse per cui queste si presentano come lavori intellettualmente complessi, lontani da ogni improvvisazione, pensieri che si fanno racconto, che in un riproporsi creativo, e contemporaneamente discreto, rivelano un approccio estetico coinvolgente.
Egli riesce, nello stesso momento, a realizzare una interessante continuità creativa nell’utilizzo dei colori pur giocando sulla irripetibilità del segno grafico di cui conosce i segreti più intrinsechi e sulla molteplicità delle tecniche espressive.
Le sue opere rappresentano l’estrinsecazione di un sogno, di un immaginario che supera la realtà conosciuta per introdurci, attraverso la mediazione della window, in uno spazio/tempo infinito dove ognuno può entrare e ritrovarsi o perdersi definitivamente.
Quasi ispirato da un dolore antico ed arcano, da una sofferenza pervicace, dall’eco inconfondibile di mille effimeri sussurri che si ripercuotono e si aggrovigliano inequivocabilmente nell’oblio di un mondo alla deriva, Cobàs si abbandona alla soavità dell’arte, quasi ultima dea capace di addolcire l’esistenza, che gli permette di accettare la realtà e vivere con felicità e soddisfazione sia a livello personale come uomo e come artista che e a livello professionale come docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Passione e gioia, si pongono così, come la cifra distintiva della sua arte, grazie alla tela su cui ogni pennellata diventa un graffio dell’anima, alla digital photo attraverso cui valorizza la ricerca di un comune sentire, di una fratellanza universale come unico antidoto al “male di vivere”, ai video in cui ripropone i simboli onirici ricorrenti, in grado di decifrare l’aspetto, forse nascosto, ma certo presente, di un pensiero positivo che apre una via di fuga dall’angoscia esistenziale.
La sua arte, pensierosa ma consolatoria, sceglie la metafora e il simbolismo per rappresentare i suoi sogni.
Clara Mallegni
Diversa, ma mossa dallo stesso pathos è Clara Mallegni, artista apuana di indubbio talento. Innamorata dell’arte e della vita che vive come connubio inscindibile, Clara ha al suo attivo una vasta ed interessante produzione sia di sculture monumentali totemiche, capaci di trasmettere un messaggio rasserenante che esula dallo spazio-tempo, sia di opere dalle dimensioni più varie che culminano nell’oggettistica legata ai gioielli.
Per lei l’arte è fondamentalmente ragione di vita, straordinaria passione, aria da respirare per colorare l’esistenza. Nelle sue opere ama utilizzare vari materiali come acciaio, terra cotta, carta, plastica e, naturalmente, marmo di Carrara, e tecniche diverse che vanno dalla pittura ad olio all’ acrilico, dal collage alla tecnica mista senza disdegnare l’incisione sulla preziosa carta Magnani.
Dal punto di vista tematico, affronta e mette in essere sia argomenti più squisitamente storici che quelli attuali, purchè siano espressione del suo sentire più autentico, dell’ascolto delle emozioni che ne nutrono l’animo.
Le sue non sono semplicemente dipinti o sculture ma racconti, flash, istantanee della vita e del suo mondo interiore in cui le immagini esprimono e danno voce alle sensazioni ed a quegli stati d’animo che, se abbiamo la sensibilità di ascoltare, possono raccontare molto di noi e del mondo in cui viviamo e, forse anche aiutarci a trovare soluzioni.
Attualmente è impegnata a sviluppare la propria ricerca artistica affinando sempre più le sue abilità, elaborando tecniche di perfezionamento e sperimentazione per un approfondimento stilistico-contenutistico del proprio percorso creativo ispirato al suo amore per la natura.
Motore della sua arte è la gioia di stare insieme agli altri, contribuendo all’esaltazione della Bellezza intesa come armonia.
E se per Picasso “l’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno”, osservando le opere di questa instancabile creatrice di oggetti d’arte, notiamo che i punti fermi della natura: l’acqua del mare, il cielo con le sue velate trasparenze, le spiagge deserte, le cime innevate delle sue amate Apuane, la affascinano per il ruolo positivo che hanno in un tempo che spesso sfuma in un non-tempo diventando viaggio e racconto”.
La bellezza in ogni suo aspetto, la vita come continuum, ma soprattutto Arte e sentimento, sono, per la Mallegni, gli elementi capaci di valorizzare l’uomo e quella natura, alle cui amate simbologie l’artista offre una propria autonoma interpretazione che mette il fruitore in sintonia con la sua armonica contemplazione; il suo diventa, così, un positivo atto di conquista, intesa come possesso della tecnica e, soprattutto, come ricerca di pace, di fratellanza e di equilibrio.
Monica Michelotti
Ancora diverso l’approccio di Monica Michelotti, scultrice, pittrice, artista grafica e mail artist nonche docente di Anatomia Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, nelle cui opere si sente quasi il profumo dell’arte che entra nel fruitore e lo coinvolge totalmente, fino a toccare le corde più intime del suo sentire.
Ogni creazione artistica, dalle tele, ai disegni, alle sculture in plexiglas diventa, così, una scala per risalire la china, per combattere e sconfiggere la sofferenza e il dolore, per apprezzare le piccole ma intense gioie di ogni giorno.
E’ un giungere alle radici più autentiche della propria esistenza, attraverso il ritmo delle emozioni, dei sentimenti, dei pensieri che vivono nella ricerca di una espressività che si nutre della solennità di una visione autenticamente religiosa e della purezza di un darsi senza riserve.
Opere apparentemente semplici ma capaci in questo “reo tempo”, di dare vita ad uno spazio infinito in cui coesistono la notte e il giorno, illuminato soltanto da una sottile continua lama di luce che invade senza violenza e sale su, su fino a penetrare nei recessi più privati e nascosti dell’anima.
Plasticamente armoniose, visivamente leggere ma pregne di significati, le sue creazioni accarezzano l’anima, sono un inno alla capacità dell’uomo di trasformare la cultura in autentico atto creativo, capace di instaurare una corretta interazione tra interiorità ed esteriorità.
Rappresentano quasi magici strumenti che costruiscono fragili e delicate armonie, sintomatiche di un mondo in cui il vero valore è la delicatezza, l’attenzione verso l’altro, l’umiltà, ben più forte e feconda della superbia e della prevaricazione.
Attenta al mondo che la circonda, in continua evoluzione, capace di trovare l’approccio giusto, la Michelotti vive l’arte in maniera piena. Attratta dalla sperimentazione di linguaggi grafico-pittorici e plastici e dall’approccio multidisciplinare, ricercatrice instancabile della bellezza fisica, psichica e, soprattutto, spirituale, le sue opere ne rispecchiano la vita e le scelte valoriali, tendono ad andare incontro alle persone, ad ascoltare i volti della gente per ritrovarne la ricchezza interiore, come rivelano le sue interessanti sculture da viaggio a forma di libro d’arte, adatte a seguirci nelle nostre peregrinazioni di novelli Ulisse alla ricerca della nostra più vera e profonda essenza.
Interessante la sua ricerca spirituale in opere a tema religioso che l’ha portata in questi ultimi mesi ad aderire su YouTube alla rubrica “Una parola al giorno” di Chiara Mariotti “Phrenhouse”, progetto per cui ha realizzato 100 illustrazioni in acquerello e acrilico su carta a corredo del Vangelo di Giovanni.
E’ proprio dall’interazione tra le diverse visioni personali che nutrono la produzione artistica di Mario Cobàs (Mario Carchini), Clara Mallegni e Monica Michelotti, che nascono quei “Pensieri Multipli”, quella varietà e ricchezza espressiva che è il vero punto di forza di questa interessante ed affascinante Manifestazione culturale.
Nata nel 1955, Maria Pina Cirillo si laurea in Pedagogia e in Lingue e letterature straniere moderne e si perfeziona in Analisi del Territorio Beni ambientali e culturali: “Educazione e linguaggio dei Mass-Madia (indirizzo generale).
Insegna prima Geografia economica, politica e generale e poi Materie letterarie negli Istituti Superiori di II grado.
Dal 2009 al 2016 è Dirigente Scolastico prima a Carrara e poi a Civitavecchia.
Si interessa di arte iconica e critica letteraria dal 1992 e, da sempre, di storia delle tradizioni popolari.
Psicologa dell’arte, ha condotto approfonditi studi e ricerche sviluppando interessanti teorie di lettura del rapporto autore-opera d’arte-fruitore.
Curatrice di importanti manifestazioni culturali, ha partecipato, in qualità di organizzatrice, consulente e relatore, a numerosi eventi ed a trasmissioni radiofoniche e televisive pubblicando articoli su riviste specializzate e profili sia di artisti affermati che di talenti emergenti.
biografia di Maria Pina Cirillo
di Maria Pina Cirillo
Categorie:Arte Contemporanea, Blog, Inside Design
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