
Elena Mutinelli è a Firenze inizialmente fino al 29 gennaio 2020, poi prorogata fino a fine febbraio 2020, iniziata il 9 gennaio, dunque abbiamo avuto una quindicina di giorni in più per visitare la mostra a cura di Vittorio Sgarbi presso gli spazi della Etra Studio Tommasi.
La scultrice classe 1967 è in esposizione alla galleria fondata da Francesca Sacchi Tommasi nel prestigioso palazzo Leopardi, nel cuore del capoluogo toscano e lo fa con un tema medievale, che non è mai passato di moda, quello della dannazione, ma che allargando lo sguardo ad un panorama internazionale, sembrerebbe essere stato lanciato di nuovo al centro dell’attenzione dell’arte contemporanea, come ad esempio in Italia l’anno scorso da Vasily Klyukin, artista russo presente negli spazi dell’Arsenale di Venezia in concomitanza con la 58esima Biennale d’Arte, con la suggestiva esposizione “In Dante Veritas”.
Noi, Neanche Dannati ha un richiamo forte alla tematica infernale, di ascendenza dantesca o meno questo non è poi fondamentale, quanto il fatto che si guarda qualcosa o meglio qualcuno che sconta una pena a cui non può sottrarsi e che non ha termine.
La scultrice diplomata all’Accademia di Brera fa strada tra Pietrasanta, Milano e gli Stati Uniti d’America scolpisce prima di tutto volti, ma anche corpi che sono il riflesso della fragilità umana e della follia di fronte al desiderio di immortalità dell’uomo metropolitano.
Uomini che lottano, guerrieri, eroi eppure fragili, soli, inascoltati, portatori della sofferenza che accompagna l’incomunicabilità, un sentimento quello della “impossibilità di esprimersi” che affiora dal cemento su cui volenti o nolenti costruiamo le nostre vite, come un rivo d’acqua costretto lontano dal suo letto che improvvisamente prende a zampillare, dove non avremmo mai immaginato e che è frutto del fatto che -come sottolinea la Mutinelli- l’uomo oggi è orfano dei propri padri, è privato di eroi validi, credibili, immortali, manca si potrebbe aggiungere di eternità, e questo pesa.
Modulare i propri sentimenti applicando una scala di grigi diventa impossibile come stare su ad un albero senza radici, per dirla con un cliché l’ignoranza porta violenza e la più grande ignoranza senza dubbio è quella di dimenticare l’amore degli altri uomini e gli ideali dei nostri padri.
Elena Mutinelli, Noi, Neanche Dannati è visitabile con ingresso libero dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 negli spazi fiorentini della Galleria Etra Studio Tommasi. La mostra è corredata da un catalogo edito da Capire con testi di Vittorio Sgarbi.

Le sculture di Elena Mutinelli sono collezionate non solo da privati, ma sono anche esposte in collezioni pubbliche internazionali, di cui forse la più importante è a New York presso le Jolly Hotel Madison Towers, esposta anche al Museo Lo Studiolo a Milano e all’Università di Storia dell’Arte di Siena, la Mutinelli è stata commissionata dalla famiglia Dragan della Butangas per una scultura che richiami il simbolo icona della Butangas, da realizzare in bronzo che raffiguri la mano del fondatore che impugna uno scudo con il Drago della Butangas; interessata alle produzioni della Mutinelli anche la famiglia Zugnoni, gruppo Gimoka.
“Umanesimo moderno, l’arte incontra il nuovo mecenatismo finanziario” è una tra le sue mostre più recenti, tenutasi a Milano nel 2018, esposizione già attenta al tema dell’Umanesimo, quindi della riscoperta dell’uomo che è da mettere di nuovo al centro delle discussioni e del mondo che viviamo.
di Elettra Nicodemi
cof cof
Fonti: Comunicato Stampa, varie
Categorie:Arte Contemporanea, News
Devi accedere per postare un commento.