Storia dell'Arte

Stile Rococò: lievità rocaille per il “Barocco 2 punto 0”?

Gianbattista Tiepolo, Particolare della volta dello scalone America, affresco, 1753, Germania, Wurzburg Residenz

Bisogna distinguere tra rococò francese e rococò internazionale e ancora lo stile decorativo rococò dalla sensibilità rococò.

Più che decadenza del barocco, con rococò si tratta di piena consapevolezza dell’ideale di trionfo di Luigi XIV, monarca attento alla realizzazione degli spazi pubblici come espressione della forza del governo.

Gli artisti consolidati nelle tecniche del Barocco e ora, a metà ‘700, liberi di esprimersi, producono in stile Rococò. Data la larga domanda delle coorti europee i pittori hanno abbastanza spazio e sostanze per dipingere e, tutto considerato un certo grado di libertà dalle richieste delle politiche imperiali, possono seguire la ricerca della bellezza ideale.

Le cornici dorate interrotte dai dipinti, alleggeriscono le composizioni e ne permettono la schiusa

Corrado Giaquinto, Allegoria di Giustizia e Pace, olio su tela, 1753-1754, Madrid, Museo del Prado

Il Rococò, dicevamo, non ha uno sviluppo unitario. La sua fioritura è legata alla ricercatezza delle corti europee che divennero nel corso del Settecento ghiotte di artisti e decorazioni per i palazzi nobiliari di nuova costruzione o in rinnovamento. C’era dunque molto spazio per le produzioni artistiche e un sano clima di competizione produsse novità interessanti oltre al consolidamento della cultura pittorica facente capo alla scuola napoletana.  

Gianbattista Tiepolo, Particolare di Apollo conduce all’imperatore Barbarossa, 1750-1752, dim. m 9 x 18, Germania, Wurzburg Residence

Le decorazioni d’interni settecentesche utilizzano cornici applicate al soffitto in stucco dipinto o in legno. Nel periodo Rococò i dipinti superano le intelaiature dorate conferendo alla visione d’insieme il tipico senso di lievità rocaille,

I temi non sono solo “neoclassici” a volte si tratta di allegorie, come ad esempio “America”, particolare dall’affresco dello scalone della residenza imperiale di Wurzburg, contribuiscono così a descrivere la potenza e prolificità dell’immaginario allora vivissimo e di cui il Rococò è antologia. Dunque riassumendo lo stile cosiddetto Rococò è un genere di pittura ornamentale che viene fuori dalla Francia di inizio Settecento quale evoluzione del tardo barocco.

L’etimologia del termine deriva dal francese, la parola rocaille è l’origine a cui si fa risalire il nome Rococò, significa conchiglia e il collegamento con lo stile deriva dal fatto che si tratta di un tipo di decorazione eseguita con conchiglie oltreché con pietre e rocce. Questo genere di decorazioni erano realizzate per padiglioni da giardino e grotte.

Luca Giordano, Trionfo di Giuditta, 1703-1704, affresco, Napoli, Certosa di San Martino, Cappella del Tesoro

Luca Giordano (1634-1705)

Ad esempio Luca Giordano (1634-1705) di cui vediamo qui a lato l’affresco “Il trionfo di Giuditta” (tra le altre opere dell’articolo di Luca Giaquinto “Allegoria di Giustizia e pace” e per l’imprescindibile Gianbattista Tiepolo di cui si vede in questo articolo un particolare che rappresenta Apollo e Barbarossa) il Giordano sancisce il trait-d-union tra il secolo XVII e il XVIII. La sua pittura versatissima dello stile barocco, raggiunge il culmine della corrente artistica, svuotandosi di contenuto retorico, perdendo cioè l’intento persuasivo delle composizioni seicentesche e realizzandosi come materiale contemplativo.

La pittura rococò con Luca Giordano Gianbattista Tiepolo e Luca Giaquinto è in grado di trasformarsi in una “finzione riuscita” che agisce sui sensi.

di Elettra Nicodemi

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