Storia dell'Arte

Impressionismo tra pittori e mostre facciamo un quadro pieno

Manet, Monet, Renoir, Degas, Cezanne, Pissarro

Eduard Manet, La colazione sull’erba, particolare, 1863,
Eduard Manet, La colazione sull’erba, particolare, 1863, olio si tela, dim.2,08 x 2,64 m, Parigi, Musée d’Orsay

La vita dell’Impressionismo è piuttosto breve, nasce il 15 aprile 1874 e nel 1886 già non esiste più.

Sin dall’inizio è stato Impressionismo per il suo disturbare il quieto modo di pensare. L’Impressionismo è scandaloso.

Quando i critici valutano “l’Impressionismo” negli anni 70 del 1800, lo disprezzano. I temi dipinti sono in genere poco riconoscibili all’interno della tradizione classica e addirittura “neppure degni, di essere soggetto d’arte”. Come se non bastasse, quei quadri sono “dipinti male”; non hanno rigore nella prospettiva, la profondità è solo abbozzata e sembrano dipinti a chiazze. Accettato il fatto che non avrebbero mai ottenuto l’appoggio della critica, il gruppo di pittori, organizza una mostra indipendente. Il 15 aprile 1874, a Parigi, “gli Impressionisti” aprono al pubblico.

Édouard Manet


Édouard Manet (Parigi, 1832 – 1883) obbliga una nuova libertà. Unico tra i pittori Impressionisti, usa soggetti classici facendo notare come ciò che conta sia l’interpretazione da parte dell’artista. L’attualità di Manet è nella trasposizione in chiave a lui contemporanea.

Claude Monet, La Grenouillére, 1869, olio su tela, dim. 75 x 100 cm, New York, The Metropolitan Museum

La sua Colazione sull’erba per esempio, deriva da un quadro del Cinquecento attribuito a Giorgione o a Tiziano (Concerto campestre, Museo del Louvre). Il nudo, secondo elemento subito presente con Colazione sull’erba di Édouard Manet, si trova nell’arte di tutti i tempi. Lo scandalo impressionista quindi è nel fatto che, a tutta prima, sembra di trovarsi davanti ad una donna in compagnia, ai bordi della Senna, che si sia spogliata, magari per un bagno.

‘Eduard Manet è stato figura centrale dell’Impressionismo. Intorno a lui si sono accentrati gli altri. All’imbrunire il gruppo si riuniva presso il caffé Guerbois, nel quartiere parigino di Batignolle, dove avvenivano fervide discussioni su idee della realtà e sulla loro rappresentazione figurativa.

Claude Monet

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Pierre-Auguste Renoir, Bal au moulin de la Galette, olio su tela, 1876, dim. 1,315 x 1,765 m, Parigi, Musée d’Orsay

Nonostante Édouard sia un cardine del gruppo, il pittore che prima degli altri si associa all’Impressionismo è Claude Monet (Parigi 1840 – Giverny 1926) anima del movimento artistico per la sua convinzione: la natura non deve essere dipinta attorno alle figure, ma è fusa con esse. Sono suoi i quadri tremuli e pieni di luce che rendono l’Impressionismo riconoscibile a un solo sguardo.

Pierre-Auguste Renoir

Pierre-Auguste Renoir (Limoges 1841 – Cagnes, Nizza 1919) gioca con i colori accostandoli alla luce. La resa nei suoi olii è quella di un momento, una pittura di una fugacità tale da sembrare mossa. Se l’occhio è appena appoggiato su un obiettivo, non è ancora a fuoco, sembra chiedere di dedicargli qualche secondo, girare la rotella della messa a fuoco, adattare l’immagine al proprio occhio, allora è Pierre-Auguste Renoir.

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Edgar Degas, Gara di gentiluomini. prima della partenza, 1862, olio su tela, dim. 48,5 x 61,5 cm, Parigi, Musée d’Orsay

Per il resto è indistinguibile, i temi che dipinge Renoir sono del tutto simili a quelli degli altri, sono “temi impressionisti”, scene di vita quotidiana, spazi aperti, persone in movimento. Le figure di Renoir sono concatenate e la resa della profondità è ottenuta facilmente con rimpicciolimento proporzionato delle figure sullo sfondo, vediamo il celebre Bal au Moulin de la Galette del 1876.

Edgar Degas 

Edgar Degas (Parigi 1834/ Saint Valéry-sur-Somme 1917) è riconoscibile per il movimento. La caratteristica principale dei suoi quadri è la resa cinematografica. Le sue idee sono taglienti e non manca di esprimerle al Guerbois del quartiere Batignolle, dove era stato introdotto da Manet in persona. Degas usa il disegno per fermare le sue idee sulla carta. Dipinge successivamente, in studio. Usa il filtro della memoria per ricordare solo l’essenziale. Sue le ballerine e la splendida Gara di gentiluomini prima della partenza.

Paul Cézanne

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Paul Cézanne, I giocatori di carte, 1890-1895, olio su tela, dim. 45 x 56,5 cm, Parigi, Musée d’Orsay

Paul Cézanne (Aix-en-Provence 1839-1906) è geometrico. I suoi quadri si riconoscono come impressionisti per i temi, per il contatto con l’ambiente, ambiente fuso coi personaggi. La sintesi tra le imperfezioni della natura e la fugacità dell’impressione avviene con il lasciare alle figure dipinte forme geometriche riconoscibili; sfiorate. Il suo famosissimo Giocatori di carte è del 1890-1895.

Alcuni impressionisti continuano a dipingere opere solitarie anche dopo la data presa a chiusura dell’Impressionismo il 1886, tuttavia il movimento si considera comunemente concluso con quella data. L’ ultimo sguardo d’insieme e Pissarro, nel video editoriale presto disponibile.

  • Edgar Degas, Gara di gentiluomini. prima della partenza, 1862,
  • Paul Cézanne, I giocatori di carte, 1890-1895,

Alcune mostre passate

“Van Gogh, Monet, Degas”allo Zabarella

Edgar Degas, Vincent van Gogh, Claude Monet, Pablo Picasso e altri, saranno ospitati a Padova da sabato di settimana prossima (26 ottobre) fino a domenica 1 marzo 2020.

La mostra è realizzata nell’ambito del progetto di Fondazione Bano per mostrare collezioni private divenute poi pubbliche. La preziosa antologica a Palazzo Zabarella

in esposizione durante l’ultimo trimestre del 2019 e per i primi mesi del 2020 è stata di una delle coppie più belle del Novecento: Paul e Rachel ‘Bunny’ Lambert Mellon. Organizzata dal Virginia Museum of Fine Arts è curata da Colleen Yarger, Restate Connessi!

Monet e gli Impressionisti in Normandia aperta a Palazzo Mazzetti Asti

La mostra Monet e gli Impressionisti in Normandia aperta a Palazzo Mazzetti Asti fino al 16 febbraio 2020 è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, in collaborazione con Ponte – Organisation für kulturelles management GMBH.

Organizzata da Arthemisia, con la partecipazione del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino propone interessanti aperitivi e visite guidate con cadenza settimanale.

Dal sito di palazzo Mazzetti sede della mostra leggiamo “Furono gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, attraversata la Manica per abbandonarsi allo studio di paesaggi, trasmisero la loro capacità di tradurre la verità e la vitalità naturale ai pittori francesi: gli inglesi parlano della Normandia […]” e poi fu l’Impressionismo.

Monet e gli impressionisti in Normandia è sbarcata in Italia a Palazzo Mazzetti (Asti), dopo essere stata negli Stati Uniti, in Giappone, Croazia, Slovenia, Polonia, Germania, nei paesi scandinavi e baltici.

L’interessante esposizione dal sicuro valore culturale e storico artistico è un progetto condiviso con lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi e realizzato con enti del territorio e altre collaborazioni.

Gauguin e gli impressionisti. Capolavori dalla Collezione Ordrupgaard

A Palazzo Zabarella a Padova, dal 29 settembre 2019 al 27 gennaio 2020: Gauguin e gli impressionisti. Capolavori dalla Collezione Ordrupgaard

Gauguin e gli impressionisti in arrivo a fine settembre a palazzo Zabarella di Padova. L’autunnale di palazzo Zabarella attualmente si trova esposta alla National Gallery of Canada; a cura di Anne-Birgitte Fonsmark, organizzata da Ordrupgaard, Copenaghen, Fondazione Bano e Comune di Padova sarà visitabile nelle sale del museo padovano fino al 27 gennaio 2019.

L’importante collezione iniziata dal danese Wilhelm Hansen nel xix secolo sotto consiglio del critico d’arte Theodore Duret è vasta, comprende impressionisti, realisti, ma anche opere di artisti neoclassici e romantici, la selezione dalla Collezione Ordrupgaard esposta a Padova, è tutta dedicata agli impressionisti prediletti del Salon parigino.  

Impressionismo e avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art

IMPRESSIONISMO E AVANGUARDIE. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art è visitabile fino al 2 settembre 2018 presso Palazzo Reale di Milano. La mostra, aperta in marzo, presenta ben 50 opere provenienti dal Philadelphia Museum of art, per un allestimento studiato nell’ottica di dare lustro al grande collezionismo americano di cui Philadelphia è stata capitale americana a partire dalla metà dell’Ottocento.

Impressionismo e Avanguardie” rientra nella linea espositiva “Musei del mondo a Palazzo Reale” che prevede mostre dalle maggiori collezioni museali per avvicinare qualsiasi visitatore qualunque ai grandi musei, anche ai più lontani.

Realizzata con Comune di Milano – (Cultura), Palazzo Reale, MondoMostre Skira, a cura del Philadelphia Museum of Art (Curiatoral Department)

Storie d’Impressionismo al Santa Caterina

All’interno del museo di Santa Caterina a Treviso fino al 1° maggio 2017 è ospitata la mostra Storie dell’Impressionismo. L’esposizione patrocinata dal comune di Treviso è a cura di Linea d’ombra e degli sponsor Unicredit e Segafredo Zanetti, Generali Assicurazioni, Gruppo Euromobil.

Nello stesso museo, sempre fino al 1° maggio prossimo si può visitare anche Tiziano Rubens, Rembrandt, sottotitolata L’immagine femminile tra Cinqueccento e Seicento.

In Santa Caterina, sede principale dei musei civici trevigiani e di recente restaurata, il percorso espositivo è suddiviso in sei sezioni tematiche e organizzato in modo da evidenziare la novità espressiva degli impressionisti rispetto al linguaggio figurativo dell’epoca che corse parallellamente a quello degli impressionisti, scandalosi, rivoluzionari, nuovi.

Con Storie dell’Impressionismo si visitano capolavori in prestito dalle grandi sedi museali internazionali. Aggiungono valore alla mostra trevigiana quadri provenienti da collezioni private così da rendere possibile la resa di un’immagine del movimento artistico il più fedele possibile alla realtà dell’epoca.

di Elettra Nicodemi

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