Siamo nei primi decenni del Novecento, Parigi, con un occhio particolare al Quartiere di Montmartre, è la città degli artisti.
Le novità passano da lì, la capitale francese è viatico e punto di incontro delle avanguardie e dei liberi pensatori.
Amedeo Modigliani, Marc Chagall, Maurice Utrillo sono tre punte di eccellenza nell’arte; si tengono discosti dalle avanguardie tout court, le avanguardie storiche eppure ne sono influenzati; anticipano estremi che prenderanno la piega di correnti, ad esempio si fa cenno a Chagall per il surrealismo.
Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani, artista italiano, raggiunge Parigi all’età di ventidue anni; ha dalla sua una solida cultura artistica e letteraria; ha studiato l’arte gotica italiana e l’arte rinascimentale, tra i suoi riferimenti la pittura fiorentina di Sandro Botticelli (Firenze/1455-1510).
La scultura è il suo primo mezzo espressivo; fa dei volumi della scultura suo punto di forza in pittura. Dai maestri studiati prende l’idea fissa dell’allungamento delle figure.
Le linee di tratto abbondante sono funzionali all’effetto di linearità dell’olio su tela e sono strumento di idealizzazione.
Modigliani riempie lo spazio del personaggio. I suoi ritratti hanno carattere tagliente.
I tratti decisi e lunghi ammorbidiscono i volti e li stilizzano. La somiglianza a persone reali è il genio di Amedeo, i suoi dipinti sono credibili.
La firma dell’artista è riconoscibile, originale, quotabile. Gli stacchi di colore sono netti, anche se non si direbbe al primo sguardo.
Modigliani smette di scolpire all’età di trent’anni, per problemi di salute, già nel 1914-1915 non ha la forza necessaria a sostenere la fatica della scultura.
I ritratti dipinti in serie di olii su tela sono delle persone che lo hanno sostenuto e compatito e amato. Ha dipinto Modigliani, chi era al suo fianco.
Marc Chagall
Marc Chagall insegue la bellezza del sogno. Raggiunge nel sogno ciò che è soprannaturale e miracoloso. Chagall è magico.
Di Parigi alla finestra, opera del 1913, si può dire alla maniera di Hemigway sia una luminosa festa mobile. Il gatto sul davanzale ha un volto antropomorfo. L’uomo sullo stesso piano della sedia capovolta ha due volti, forse per indicare la circolarità della visione. Forse un inconscio Giano bifronte novecentesco. Il latino Giano rivolto al passato e al futuro, ha due facce, la prima sul volto, la seconda sulla nuca. La città di Chagall ha figure volanti. Uomini sottosopra. Per analogia si accenna a La tour di Robert Delaunay.
Maurice Utrillo
Maurice Utrillo (Parigi 1883-Dax, 1955) dipinge vedute di Montmartre e nella sua complessità di uomo, dipinge la fatica dell’accettazione.
I colori spenti dei suoi quadri sono comunemente interpretati come specchio della sua solitudine e sofferenza; Maurice canta Parigi, città in cui si sente invisibile.
La belle Gabrielle è databile 1912 ed è un olio su tela; domina il grigio, la potete vedere qui accanto.
Su Marc Chagall ho scritto anche National Marc Chagall e la storia di Marc Chagall
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di Elettra Nicodemi
Categorie:Storia dell'Arte
3 risposte »
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